Doha, Qatar, 16.01.2015
David Braido, 27 anni, nato in Germania Gross - Gerau, è sempre vissuto a Conegliano (Treviso). Si è trasferito negli emirati arabi nel 2010, dal 2013 vive in Qatar dove insieme ai suoi due soci italiani ha aperto la gelateria Capricci. Ecco le risposte di David alle nostre domande.

Quando hai deciso di aprire una gelateria? È sempre stato un tuo sogno o è una decisione che hai preso all’improvviso? Vengo da 2 generazioni di gelatieri. Mio nonno ha aperto una prima gelateria nel 1960 a Francoforte ed una secoda nel 1965 a Gross Gerau e mio padre ha continuato a lavorare nello stesso negozio fino al 2010. Nello stesso anno, con l’aiuto di mio padre, mio fratello ha aperto anche un altro punto vendita, a Conegliano. In quel momento io lavoravo già negli Emirati Arabi presso un distributore di macchine per gelateria (proprio macchine Carpigiani!). Ero l’unico della famiglia che non avrebbe mai pensato di aprire un proprio negozio e invece ho aperto proprio una gelateria. Ho cambiato idea proprio perché da Dubai giravo molto per lavoro e, durante i miei soggiorni in Qatar, ho visto grandissime opportunità. Prima del mio arrivo a Doha c’erano solo 3 gelaterie che utilizzavano solo prodotti semilavorati per produrre il gelato;con il mio socio Andrea Dal Farra siamo stati i primi a usare prodotti esclusivamente naturali.

Perché hai deciso di produrre e vendere proprio il gelato? Evidentemente Il mestiere è nel DNA:  se sei nato in una gelateria probabilmente farai quello nella tua vita. Vedere tutti i giorni un artigiano che esegue delle lavorazioni ti porta, inconsciamente, a sapere ogni aspetto di quel lavoro

Come sei venuto/a a conoscenza della Carpigiani Gelato University? Come mai hai deciso di iscriverti alla CGU? L’azienda di distribuzione presso la quale lavoravo a Dubai aveva organizzato un corso base di Gelateria con il maestro Gelatiere Luciano Ferrari, per questo ho seguito il corso.

Qual è la mission della tua Gelateria? Produrre un gelato impeccabile dal punto di vista dell’artigianalità e della qualità. Gli ingredienti devono essere sempre di origine naturale e vengono lavorati in un laboratorio a vista. Per garantire standard di qualità così alti non badiamo a spese.

A che cosa ti sei ispirato/a per scegliere il nome della tua gelateria? Inizialmente i miei soci ed io avevamo pensato di dare alla gelateria un nome di un personaggio storico e legato alla cultura italiana. Ma cercando ispirazione sul web mi sono imbattuto in un articolo che si intitolava “capricci del palato”, in quel momento ho deciso che il nome della mia gelateria doveva essere Capricci.

Puoi raccontarmi la tua giornata tipo in gelateria? Io mi occupo dei rapporti con i grandi alberghi. I nostri clienti principali, per i quali produciamo moltissimo gelato sono alberghi di lusso e a 5 stelle come ad esempio il St. Regis. Produciamo gelato anche per il ristorante di Gordon Ramsay. Abbiamo inoltre dei contratti di fornitura con franchise internazionali come “Carluccio’s” e “Nando’s” .Passo La mattinata partecipando a meeting e ricerco nuovi clienti facendo assaggiare loro i nostri prodotti. Per il resto della giornata rimango nel punto vendita dove lavoriamo in tre, siamo tutti italiani. Il mio socio Andrea si occupa delle operazioni interne e contabilità, mentre un altro collaboratore ed amico italiano , Simone,  si occupa principalmente della produzione. Nonostante abbiamo questi ruoli in negozio siamo tutti dei jolly, io mi occupo anche delle produzione del gelato nei momenti più pieni.

Ora siamo sotto ramadan abbiamo proposto gusti più tipici. Siamo gli unici che fanno questo tipo di gelato. In questo momento abbiamo molte richieste. Molti alberghi ci chiedono delle vetrine per cerimonie di celebrazioni del ramadan. Abbiamo messo una vetrina a pozzetti in una Ballroom. Forniamo il gelato per 1000 -1200 persone al giorno per albergo.

Qual è l’aspetto del tuo lavoro che ti piace di più? Mi piace confrontarmi ogni giorno con una situazione nuova. I nostri clienti sono tutti simili perché molto importanti, ma allo stesso tempo sono tutti diversi: uomini d’affari occidentali, chef, emiri, ambasciatori...ogni giorno mi trovo una situazione nuova in cui devo comportarmi in modo diverso e questo è molto stimolante.

Qual è il tuo gusto preferito? Vaniglia.

 C’è un gusto che ti piace fare più di tutti? Sempre la vaniglia, proprio perché è un gusto difficile, un concentrato di artigianalità. Infatti gli ingredienti sono molto delicati da selezionare, bisogna saper pulire le bacche, togliere la polpa e poi usare uova sempre fresche. La vaniglia è il biglietto da visita di una gelateria, il primo gusto che generalmente si assaggia quando si prova una gelateria nuova.

Qual è il gusto preferito dei tuoi clienti? Noi sperimentiamo sempre e i nostri clienti sono sempre curiosi di assaggiare le nostre creazioni. Ma soprattutto apprezzano il Pistacchio per il quale hanno una vera e propria passione. 

Nel Paese in cui lavori il gelato artigianale è conosciuto? O viene confuso con il gelato industriale? Generalmente i clienti occidentali con cui lavoriamo conoscono bene la differenza tra gelato artigianale e ice-cream industriale, ma tra i qatarini non sanno distinguere tra i due ed è per questo che stiamo lavorando tantissimo sull’educazione dei nostri clienti. Ogni volta che incontriamo un nuovo cliente o che qualcuno visita per la prima volta il nostro negozio dobbiamo spiegare che il nostro gelato è fatto con materie prime naturali e non contiene coloranti, volumizzanti , ingredienti liofilizzati o semi lavorati.

Come comunichi l’artigianalità del tuo prodotto? Il nostro punto vendita è allestito con un laboratorio a vista dove le macchine Carpigiani sono ben visibili. I clienti possono fermarsi a guardare la produzione e siamo sempre felici di spiegare loro come si produce il gelato. Di solito produciamo di sera, nel momento in cui abbiamo più clienti. In Qatar ci sono molte persone che soffrono di colesterolo e di diabete. Per questo è importante che si sappia che il nostro gelato è un prodotto sano e non qualcosa che fa male alla salute.

Secondo te qual è la chiave del successo per una gelateria? Saper vendere il prodotto. Non basta vendere un prodotto eccellente, ma bisogna sapere gestire la comunicazione e il marketing in maniera professionale. Bisogna essere dinamici e non bloccati in schemi mentali rigidi. Bisogna sapersi reinventare ogni giorno e sapersi adattare per adeguarsi alla cultura locale e reinterpretare sotto forma di gelato i prodotti del luogo. Ad esempio qui a Doha proponiamo gusti come lo zafferano, il dattero, l’ acqua di rose, il the nero, il cardamomo e il pistacchio. Utilizziamo un pistacchio di origine iraniana che tostiamo noi. Senza dubbio il gusto pistacchio è quello che unisce meglio di tutti la cultura italiana e quella mediorientale mettendo tutti d’accordo.

Come comunichi con i tuoi clienti e come ti fai conoscere? Utilizzi molto i social network? Utilizziamo moltissimo i social network, soprattutto instagram, il social più diffuso qui in Qatar, dove tutti vivono con il cellulare in mano. Tra Facebook ed instagram abbiamo circa 11.000 follower solo nel Qatar. Quando abbiamo pubblicato la foto del gusto “spaghetti”, un gelato filiforme alla vaniglia con topping di fragola e una spolverata di cocco, la gente è “impazzita”. In moltissimi sono arrivati in gelateria per chiedere il gusto e, non sapendone pronunciare il nome correttamente, mostravano la foto sul cellulare per farci capire cosa volevano. Insomma, attraverso i social possiamo farci pubblicità in tempo reale. 

Come e quanto è cambiata la tua vita da quando hai aperto la tua gelateria? Dormo molto meno. Scherzi a parte, ogni giorno ho una responsabilità in più rispetto al giorno prima. All’inizio ero contento ogni volta che servivo un semplice cliente, ma piano piano siamo riusciti a servirci anche persone di alto rango. Anche i membri della famiglia reale hanno assaggiato il nostro gelato e in negozio è venuto personalmente il primo cugino dell’emiro. Ciò è per noi motivo di profondissimo orgoglio.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Vorresti aprire altri punti vendita? Abbiamo avuto alcune richieste per il franchise e ci stiamo lavorando. Con questa formula vorremmo aprire negli USA e a Dubai. Puntiamo a diventare la gelateria numero uno nei paesi del Golfo.

Qual è il messaggio/ il consiglio che daresti agli studenti in corso della CGU o a chiunque volesse intraprendere la carriera di gelatiere? Sicuramente è necessario avere la consapevolezza di ciò che si vuole fare. Bisogna conoscere il proprio lavoro in tutti i suoi aspetti:  la produzione, la gestione amministrativa, l’organizzazione del lavoro nel laboratorio, la cura del rapporto con i clienti. Bisogna mettersi in testa fin da subito che essere gelatiere non significa solo fare il gelato. Come si dice dalle mie parti una volta che ci si è posti un obiettivo bisogna stare a “testa bassa e pedalare”. E poi, quando si raggiunge un traguardo, fare sempre un nuovo progetto e impegnarsi per raggiungere un obiettivo più alto. 

Foto della gelateria:  https://it-it.facebook.com/CapricciGelato

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